TRAINING BENESSERE e RILASSAMENTO
Il rilassamento viene definito come uno stato psicofisico nel quale l'individuo si sente sollevato dalla tensione. Raggiungere uno stato di rilassamento significa quindi essere in grado di controllare il livello di attivazione fisiologica, in modo tale da creare i presupposti per liberarsi dalla tensione.
Quando lo stress e l'ansia condizionano il normale funzionamento dell'organismo il rilassamento può essere utile al fine di ristabilire l'equilibrio. In oriente le tecniche di rilassamento sono conosciute e seguite da secoli: i maestri di yoga le praticavano come un aspetto fondamentale della loro disciplina; in occidente invece l'interesse per queste tecniche è stato scarso fino agli ultimi decenni, quando si è iniziato a considerare l'organismo come un sistema complesso costituito dall'interazione tra mente e corpo. Un contributo fondamentale allo studio del rilassamento e alla sua pratica terapeutica fu apportato dal professor J. H. Schultz, il quale sviluppò un metodo chiamato training autogeno. Si tratta di uno stato di leggero trance autoindotto attraverso tecniche di autosuggestione, il quale porta ad uno stato di rilassamento fisico e mentale.
Dopo gli studi di Schultz, molti psicologi e medici hanno cominciato ad usare le tecniche di rilassamento in aggiunta alle terapie di tipo convenzionale. Grazie al crescente interesse per questo campo di studi oggi sappiamo che tecniche diverse possono essere adattate a diversi tipi di personalità Le tecniche proposte in questa sezione non vanno intese come un'alternativa alla psicoterapia, piuttosto come un'integrazione ad essa, o semplicemente come un esercizio di rilassamento da poter utilizzare comodamente a casa propria quando si ha un po' di tempo da dedicare a sé stessi. Dopo qualche sedute con un terapista chiunque può eseguire questi semplici esercizi e trarne beneficio, non c'è alcuna controindicazione o pericolo.
I DISTURBI D’ANSIA
L’ansia sorge quando siamo costretti a mettere da parte per un certo periodo i nostri sentimenti e la comunicazione con gli altri e quando la vita ci presenta momenti difficili da affrontare; quando le decisioni sono cruciali e le risposte poco chiare e, in tutto questo, il passato pesa sulle nostre spalle. Queste congiunture ci portano ad aspettarci il peggio. Quando temiamo che con molta probabilità un pericolo possa presentarsi in maniera grave e la nostra capacità di sopportarlo e di rimediare a questo evento sono basse, allora le paure prendono la forma peggiore nella nostra mente e ci sovrastano. Tornano ossessivamente nella nostra testa, proponendoci immagini e sensazioni fisiche che ci deprimono o ci terrorizzano. Più cerchiamo di controllare o sfuggire a questi sintomi, più essi si consolidano e arrivano a disturbarci anche nel sonno.
Attacchi di panico, attacchi d’ansia, agorafobia, fobie specifiche (nei confronti di animali, fenomeni e ambienti naturali, sangue-infezioni-ferite), fobie specifiche per situazioni particolari (trasporti pubblici, tunnel, ponti, ascensori, volare, guidare, luoghi chiusi), fobia sociale (relativa alle prestazioni nel rapporto con gli altri), ossessioni e compulsioni, traumi o stress sono tutte condizioni dolorose che possiamo sperimentare in qualche momento della nostra vita. Se la durata e l’invalidità legate a queste esperienze sono eccessive, stiamo ricevendo dei segnali dalla nostra unità mente-corpo che vuole avvertirci del fatto che abbiamo bisogno di aiuto. La funzione protettiva e di allerta della paura cade e siamo paralizzati, dormiamo o mangiamo male, siamo isolati, pensiamo al peggio.
L’ESPERIENZA DELL’ATTACCO DI PANICO.
Avete sperimentato un attacco di panico se:
1. vi siete ritrovati al Pronto soccorso o da un cardiologo perché avete temuto di essere vittime di un attacco di cuore, ma i medici vi hanno detto che il vostro apparato cardiocircolatorio è in buona salute;
2. avete avuto paura di soffocare per un senso di oppressione al petto non giustificato da attacchi allergici o di altra natura;
3. durante la guida o in supermercato siete assaliti dalla paura di restare bloccati nella folla;
4. avete avuto l’angosciante sensazione di stare per impazzire;
5. combattete con pensieri che girano nella mente senza fermarsi;
6. vi sentite nervosi e ansiosi in situazioni che prima non vi davano tensione;
7. in qualcuna di queste esperienze vi siete sentiti storditi e in preda a un’intensa paura, col “nodo” in gola, il respiro corto, il cuore che batte velocemente (tachicardia), formicolii, vampate di calore o di freddo, preoccupazioni ossessive, pensieri indesiderati, perdita dell’orientamento, paura intensa di perdere il controllo della situazione. Rimettere ordine e apprendere tecniche per l’equilibrio neurofisiologico, dare voce ai problemi e metterli in mano a un esperto: queste sono le soluzioni.
LA GUARIGIONE DALL’ANSIA.
Riacquistare il contatto con le proprie emozioni, il valore di guida che esse hanno nella nostra vita e apprendere le tecniche di rilassamento sono i passi utili per ritrovare il benessere. Attraverso la liberazione naturale dalla morsa dell’ansia con le tecniche di rilassamento, si riacquista la lucidità e il coraggio utili a proseguire un livello di analisi che consente di individuare i meccanismi di pensiero che hanno bloccato l’esperienza autentica di sé, creando quell’ingorgo emotivo che si manifesta con l’ansia. In questo modo è possibile convogliare la consapevolezza sui temi di controllo, tendenza alla previsione continua, paura delle emozioni e autovalutazione negativa che rischierebbero di farci ricadere nel disordine energetico rappresentato dall’ansia o dagli attacchi di panico.
Immergersi nel potere delle tecniche di rilassamento, permette a muscoli, articolazioni, pelle, vasi sanguigni e sistema linfatico di tornare in maniera consapevole agli equilibri. Ansie, tensioni emotive, ostacoli alle relazioni svaniranno attraverso l’apprendimento di un metodo che comunica alla mente di rilassarsi e focalizzare le energie come un raggio laser direzionato su noi stessi. Sembra che non ci sia tempo per esplorare e modificare il panorama mentale interno del nostro corpo, e questo è un errore a cui il training di terapie di rilassamento pone rimedio, andando a formare abilità sinergiche per la buona riuscita delle attività professionali o atletiche e per un cambiamento personale che il nuovo millennio ci richiede. Una mole di studi sulla psicosomatica, sulle relazioni tra emozioni e cambiamenti corporei, sull’aumento incredibile della performance di chi pratica il training di terapie di rilassamento psicofisico confermano che il controllo, la sicurezza e l’esecuzione delle attività (atletiche e quotidiane, corporee e interpersonali) trovano la massima espressione nello stato di rilassamento abbinato alla visualizzazione che si sperimentano con questo tipo di Training.
Quando lo stress e l'ansia condizionano il normale funzionamento dell'organismo il rilassamento può essere utile al fine di ristabilire l'equilibrio. In oriente le tecniche di rilassamento sono conosciute e seguite da secoli: i maestri di yoga le praticavano come un aspetto fondamentale della loro disciplina; in occidente invece l'interesse per queste tecniche è stato scarso fino agli ultimi decenni, quando si è iniziato a considerare l'organismo come un sistema complesso costituito dall'interazione tra mente e corpo. Un contributo fondamentale allo studio del rilassamento e alla sua pratica terapeutica fu apportato dal professor J. H. Schultz, il quale sviluppò un metodo chiamato training autogeno. Si tratta di uno stato di leggero trance autoindotto attraverso tecniche di autosuggestione, il quale porta ad uno stato di rilassamento fisico e mentale.
Dopo gli studi di Schultz, molti psicologi e medici hanno cominciato ad usare le tecniche di rilassamento in aggiunta alle terapie di tipo convenzionale. Grazie al crescente interesse per questo campo di studi oggi sappiamo che tecniche diverse possono essere adattate a diversi tipi di personalità Le tecniche proposte in questa sezione non vanno intese come un'alternativa alla psicoterapia, piuttosto come un'integrazione ad essa, o semplicemente come un esercizio di rilassamento da poter utilizzare comodamente a casa propria quando si ha un po' di tempo da dedicare a sé stessi. Dopo qualche sedute con un terapista chiunque può eseguire questi semplici esercizi e trarne beneficio, non c'è alcuna controindicazione o pericolo.
I DISTURBI D’ANSIA
L’ansia sorge quando siamo costretti a mettere da parte per un certo periodo i nostri sentimenti e la comunicazione con gli altri e quando la vita ci presenta momenti difficili da affrontare; quando le decisioni sono cruciali e le risposte poco chiare e, in tutto questo, il passato pesa sulle nostre spalle. Queste congiunture ci portano ad aspettarci il peggio. Quando temiamo che con molta probabilità un pericolo possa presentarsi in maniera grave e la nostra capacità di sopportarlo e di rimediare a questo evento sono basse, allora le paure prendono la forma peggiore nella nostra mente e ci sovrastano. Tornano ossessivamente nella nostra testa, proponendoci immagini e sensazioni fisiche che ci deprimono o ci terrorizzano. Più cerchiamo di controllare o sfuggire a questi sintomi, più essi si consolidano e arrivano a disturbarci anche nel sonno.
Attacchi di panico, attacchi d’ansia, agorafobia, fobie specifiche (nei confronti di animali, fenomeni e ambienti naturali, sangue-infezioni-ferite), fobie specifiche per situazioni particolari (trasporti pubblici, tunnel, ponti, ascensori, volare, guidare, luoghi chiusi), fobia sociale (relativa alle prestazioni nel rapporto con gli altri), ossessioni e compulsioni, traumi o stress sono tutte condizioni dolorose che possiamo sperimentare in qualche momento della nostra vita. Se la durata e l’invalidità legate a queste esperienze sono eccessive, stiamo ricevendo dei segnali dalla nostra unità mente-corpo che vuole avvertirci del fatto che abbiamo bisogno di aiuto. La funzione protettiva e di allerta della paura cade e siamo paralizzati, dormiamo o mangiamo male, siamo isolati, pensiamo al peggio.
L’ESPERIENZA DELL’ATTACCO DI PANICO.
Avete sperimentato un attacco di panico se:
1. vi siete ritrovati al Pronto soccorso o da un cardiologo perché avete temuto di essere vittime di un attacco di cuore, ma i medici vi hanno detto che il vostro apparato cardiocircolatorio è in buona salute;
2. avete avuto paura di soffocare per un senso di oppressione al petto non giustificato da attacchi allergici o di altra natura;
3. durante la guida o in supermercato siete assaliti dalla paura di restare bloccati nella folla;
4. avete avuto l’angosciante sensazione di stare per impazzire;
5. combattete con pensieri che girano nella mente senza fermarsi;
6. vi sentite nervosi e ansiosi in situazioni che prima non vi davano tensione;
7. in qualcuna di queste esperienze vi siete sentiti storditi e in preda a un’intensa paura, col “nodo” in gola, il respiro corto, il cuore che batte velocemente (tachicardia), formicolii, vampate di calore o di freddo, preoccupazioni ossessive, pensieri indesiderati, perdita dell’orientamento, paura intensa di perdere il controllo della situazione. Rimettere ordine e apprendere tecniche per l’equilibrio neurofisiologico, dare voce ai problemi e metterli in mano a un esperto: queste sono le soluzioni.
LA GUARIGIONE DALL’ANSIA.
Riacquistare il contatto con le proprie emozioni, il valore di guida che esse hanno nella nostra vita e apprendere le tecniche di rilassamento sono i passi utili per ritrovare il benessere. Attraverso la liberazione naturale dalla morsa dell’ansia con le tecniche di rilassamento, si riacquista la lucidità e il coraggio utili a proseguire un livello di analisi che consente di individuare i meccanismi di pensiero che hanno bloccato l’esperienza autentica di sé, creando quell’ingorgo emotivo che si manifesta con l’ansia. In questo modo è possibile convogliare la consapevolezza sui temi di controllo, tendenza alla previsione continua, paura delle emozioni e autovalutazione negativa che rischierebbero di farci ricadere nel disordine energetico rappresentato dall’ansia o dagli attacchi di panico.
Immergersi nel potere delle tecniche di rilassamento, permette a muscoli, articolazioni, pelle, vasi sanguigni e sistema linfatico di tornare in maniera consapevole agli equilibri. Ansie, tensioni emotive, ostacoli alle relazioni svaniranno attraverso l’apprendimento di un metodo che comunica alla mente di rilassarsi e focalizzare le energie come un raggio laser direzionato su noi stessi. Sembra che non ci sia tempo per esplorare e modificare il panorama mentale interno del nostro corpo, e questo è un errore a cui il training di terapie di rilassamento pone rimedio, andando a formare abilità sinergiche per la buona riuscita delle attività professionali o atletiche e per un cambiamento personale che il nuovo millennio ci richiede. Una mole di studi sulla psicosomatica, sulle relazioni tra emozioni e cambiamenti corporei, sull’aumento incredibile della performance di chi pratica il training di terapie di rilassamento psicofisico confermano che il controllo, la sicurezza e l’esecuzione delle attività (atletiche e quotidiane, corporee e interpersonali) trovano la massima espressione nello stato di rilassamento abbinato alla visualizzazione che si sperimentano con questo tipo di Training.
Il Training Autogeno di Schultz
Il Training Autogeno e' una tecnica di rilassamento nata agli inizi del ‘900, grazie agli studi dello psichiatra tedesco Johannes H.Schultz.
A partire dalle tecniche ipnotiche ed in particolare dalle ricerche sul sonno di Oskar Vogt, Schultz mise appunto una tecnica che, a differenza delle precedenti metodiche, attribuiva al soggetto-paziente un ruolo molto più attivo ed indipendente dal terapista nel raggiungimento dello stato di rilassamento.
La tecnica consiste in una serie di esercizi di concentrazione che si focalizzano su diverse zone corporee, allo scopo di ottenere un generale stato di rilassamento sia a livello fisico che psichico.
La caratteristica fondamentale di questo metodo è, appunto, la possibilità di ottenere, attraverso esercizi che potremmo considerare "mentali", delle reali modifiche corporee, che a loro volta sono in grado di influenzare la sfera psichica dell’individuo.
Un’ altra caratteristica fondamentale del metodo di Schultz è che la regolare pratica degli esercizi porta alla produzione sempre più spontanea delle modificazioni fisiologiche tipiche dello stato di rilassamento. In sostanza il regolare e costante allenamento fa sì che la distensione e il benessere psicofisico non debbano più essere cercati attivamente, ma si producano in modo automatico e spontaneo, come dei veri e propri riflessi.
E’ per questa ragione che la tecnica viene chiamata Training Autogeno: autogeno significa infatti che si genera da sé senza concorso della volontà. Già dopo poche settimane di allenamento, molti individui riferiscono, infatti, che le sensazioni di benessere e calma arrivano da sole, senza che si debba far niente.
A partire dalle tecniche ipnotiche ed in particolare dalle ricerche sul sonno di Oskar Vogt, Schultz mise appunto una tecnica che, a differenza delle precedenti metodiche, attribuiva al soggetto-paziente un ruolo molto più attivo ed indipendente dal terapista nel raggiungimento dello stato di rilassamento.
La tecnica consiste in una serie di esercizi di concentrazione che si focalizzano su diverse zone corporee, allo scopo di ottenere un generale stato di rilassamento sia a livello fisico che psichico.
La caratteristica fondamentale di questo metodo è, appunto, la possibilità di ottenere, attraverso esercizi che potremmo considerare "mentali", delle reali modifiche corporee, che a loro volta sono in grado di influenzare la sfera psichica dell’individuo.
Un’ altra caratteristica fondamentale del metodo di Schultz è che la regolare pratica degli esercizi porta alla produzione sempre più spontanea delle modificazioni fisiologiche tipiche dello stato di rilassamento. In sostanza il regolare e costante allenamento fa sì che la distensione e il benessere psicofisico non debbano più essere cercati attivamente, ma si producano in modo automatico e spontaneo, come dei veri e propri riflessi.
E’ per questa ragione che la tecnica viene chiamata Training Autogeno: autogeno significa infatti che si genera da sé senza concorso della volontà. Già dopo poche settimane di allenamento, molti individui riferiscono, infatti, che le sensazioni di benessere e calma arrivano da sole, senza che si debba far niente.